Zanardi Margherita
GIAN GIACOMO BARBELLI
Disciplini Verdi Devoti
alla Madonna della Neve
Chiesa San Rocco Bergamo
ISBN
9791280344021
pag. 48 - formato 17X24 - gr.200 - dorso 4
Febbraio 2021 - € 10,00
Con
dovizia di studi Margherita Zanardi, che proprio
sul Barbelli diede la sua tesi di laurea, ha raccontato l’insolita
storia di
questo dipinto di Gian Giacomo Barbelli (1604-1656) nella chiesa di San
Rocco a
Bergamo, nel Borgo San Leonardo della Parrocchia di Sant’Alessandro in
Colonna.
Il
Barbelli ha raffigurato "Sant’Antonio da Padova con Gesù Bambino, San
Fermo, anime purganti", aprendo un ovale nella tela per non nascondere
l’antico affresco della Madonna della Neve, della quale erano
devotissimi i Disciplini
Verdi. Intorno alla cornice dell’ovale dell'antico affresco, nella sua
tela il
Barbelli, dipinse deliziosi angioletti in volo, in atto di reggere la
figura
della Madonna. con il risultato di un insieme davvero armonioso.
Durante
l’accurato restauro della tela, eseguito nel 2015 da Minerva Maggi
Tramonti, sopra il giglio bianco dove è inginocchiato Sant’Antonio,
sono emerse
le lettere finali “LLUS” della firma Barbellus e la data MDCLII, una
sorpresa
perché la data di esecuzione del dipinto non corrisponde a proposte di
studi
precedenti.
La
data corrisponde invece ad un importante avvenimento legato alla
richiesta
del Doge Francesco Molino, che proprio in quell’anno 1652 chiese una reliquia di Sant’Antonio da portare
a Venezia in Santa Maria della Salute. Ebbe risonanza il trasporto
della reliquia
del Santo e, in quel clima di fervore, i rettori di Bergamo decisero di
eleggere Sant’Antonio a patrono della città. Ecco dunque la valida
motivazione
di questa tela commissionata al Barbelli, per “l’altare dei tanti
miracoli”
nella chiesa di San Rocco. Del resto il pittore, in quell’anno 1652, a
Bergamo,
stava dipingendo “Santa Grata regge la testa di Sant’Alessandro
presentandola a
San Lupo ed Esteria”.
L’antico
affresco della devozione popolare alla Madonna della Neve è citato nel
1596 dal capitano veneto Giovanni da Lezze nella sua descrizione del
territorio
bergamasco: «S.to Leonardo... Chiesa S.to Roccho disciplini vestiti di
verde
con la devotione della Madonna della Neve et entrada de circa scudi
50».
Nei
vari capitoli l’autrice documenta La storia della Cappella Madonna
della
Neve; Baldissera Colleoni costruttore della Cappella per lascito
testamentario;
“L’Oracolum”. una devozione popolare da salvare; Borgo San Leonardo:
Santi
protettori e Confraternita di Sant’Antonio da Padova; Il dipinto del
Barbelli e
la relazione della restauratrice Maggi Tramonti. Le belle fotografie
sono dello
Studio Da Re.