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SILVIA
TROPEA MONTAGNOSI
I
CASONCELLI
E
LE PASTE RIPIENE BERGAMASCHE
Storia,
aneddoti e ricette
Pagine
168
cm 24 x 26 x 1,6- gr. 1300
Cartonato
con sovraccoperta
ISBN
9791280344458
Settembre
2023 - € 28,00
Un
libro delle meraviglie. Anche solo a sfogliarlo. Oltre 60 immagini a
colori a tutta pagina sinistra per accompagnare il testo e non si pensi
che
siano tutte immagini per ingolosire la gola, niente affatto, sì ci
sono,
numerose anche quelle, ma iniziamo dalla prima: bella intensa
significativa. È
un dettaglio, «Gesù, con lo sguardo assorto e scostato, porge il pane a
Giuda»,
tratto dall’Ultima cena di Alessandro Allori, commissionata nel
1580
dall’Abate don Callisto Solari del Monastero Valombrosano di Astino
dove
tuttora si trova questo capolavoro cosi naturalmente ambientato per
epoca e una
intensità che oseremmo chiamare mistica. Voltando pagina un pane con il
taglio
a croce, dovrebbe meglio dirsi “Il Pane” che «rappresenta il rapporto
tra
l’uomo e la terra, tra l’uomo e la divinità». Intensità di immagini che
accompagna l’intensità bellissima della premessa di Mons. Giulio
Dellavite,
Segretario generale della Curia di Bergamo. E chi se l’aspettava un
monsignore.
Titolo: Il cibo consum-attori. Dellavite inizia citando Mario
Rigoni
Stern che nella ritirata di Russa del1943 si trovò sfinito e solo a
bussare a
una porta, lui col fucile, dentro soldati con stella rossa e fucile. È
la
morte... No mangiano. Una donna gli porta latte e miglio in una
ciotola. Non
serve un commento.
Sì,
ma il casoncello? Ecco delle mani in pasta ad accompagnare la scritta
storica Ravioli e tortelli, un’invenzione medievale di Massimo
Montanari, professore emerito dell’università di Bologna, scritto assai
documentato e di attraente lettura. Fra grandi foto di tortelli
impastati,
riempiti e pronti, il frontespizio del libro del 1942: La scienza
in cucina,
L’arte di Mangiar Bene di Pellegrino Artusi (790 ricette). Ecco poi
il
testo di Giulio Orazio Bravi, già direttore della Biblioteca Civica
Mai: «Farina
e uova per far ravioli», Prima attestazione della specialità culinaria
in un
documento bergamasco del 1187. Interessantissimo excursus storico,
più di
800 anni di storia, con 12 titoletti a dire la varietà dello scritto
che inizia
con “Una controversia tra canoniche: Il processo De Matricitate”. Storica
e interessante controversia tra i canonici di San Vincenzo e i canonici
di
Sant’Alessandro che si contendevano il titolo di Chiesa Madre. Tra le
grandi
foto la cattedrale e le iconostasi.
Eccoci
al testo dell’autrice del libro Silvia Tropea Montagnosi, laureata in
giurisprudenza, giornalista, scrittrice e gastronoma, ideatrice del “De
Casoncello”, tre giorni di eventi che si tengono a Bergamo
in Città Alta. Il suo lungo testo: “I casoncelli e le
paste ripiene bergamasche. Storia aneddoti e ricette", le
radici di quello che è il più antico piatto identitario del
territorio che utilizza ingredienti locali, ma anche quelli arrivati
con le
stratificazioni e le contaminazioni che la storia porta necessariamente
con sé.
Un
piatto che nelle sue varianti racconta la storia del territorio e
delle singole famiglie. Un
intreccio che dona risultati diversi, ma sempre
piacevoli al palato. In questa analisi sono stati essenziali i
contributi delle
personalità sopra citate, ma anche i racconti delle persone incontrate,
dei
cuochi e i “Diari di famiglia”.
Quaranta
le ricette presenti, mirabilmente illustrate da Marco Mazzoleni, per
una preparazione che richiede lavoro e precisione, ma anche orgoglio e
passione; tutte caratteristiche della gente bergamasca. Ricette
di paste ripiene: dalla più antica a stampa, alle storiche, a
quelle contenute nei “diari” di famiglia, per finire con le gustose
rivisitazioni dei cuochi di storici ristoranti. Oltre alle belle
illustrazioni,
non perdetevi i risguardi: una estesa panoramica di Bergamo dalle mura
in su.
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