MARINO
CAVAGNA
LOTTO
- PALMA e TIZIANO
La loro idea del Sacro
Formato
210x293x20 - pag. 288 - gr 1200
€ 35,00
EAN13: 9791280344274-– Giugno
2022
Un
libro assai interessante, nato dalla convinzione
dell’autore che, quando si analizzano dipinti di carattere
sacro, a
maggior ragione se di epoca rinascimentale o
precedente, sia
necessario uno studio più approfondito, come
ribadito dalla Pontificia Commissione per i beni culturali della Chiesa
che,
nel 2006, invitava il mondo ecclesiastico ad aiutare maggiormente
il visitatore: «alla comprensione delle opere d’arte,
soprattutto sotto il profilo del contenuto iconografico e del messaggio
spirituale, abitualmente trascurato dalla critica d’arte». Non
fosse altro per ricondurre queste opere allo scopo non secondario che
avevano
quando sono state concepite e create; vale a dire la loro enorme
importanza per la promozione e la comprensione
del messaggio evangelico.
Il
raffronto tra le diverse scelte iconografiche di tre artisti, fra i
massimi
della pittura veneta del Cinquecento, ma non solo, come Lotto, Palma e
Tiziano,
ci aiuta a comprendere quanto le convinzioni religiose dei tre Maestri,
che
ebbero in Giovanni Bellini fonte luminosissima, si riflettessero sulla
loro
visione della vita e, inevitabilmente, sul modo di esprimerla nelle
loro opere
artistiche. Per esempio Tiziano sembra prediligere L’Onnipotenza di un
Dio
misterioso, il cui intervento è rappresentato tramite manifestazioni
atmosferiche di vento, nubi, lampi, fulmini che concorrono a dare il
senso di
un intervento ultraterreno, trasmettendo mistero, paura e potenza, non
certo il
biblico sussurro di un vento leggero. Rispetto al Lotto,
piuttosto che
la santità, Tiziano mette in evidenza l’umanità dei personaggi. In
quanto al
Palma, dal punto di vista dei messaggi proposti nei suoi capolavori,
risulta
essere senza alcun dubbio il più innovativo nella capacità di penetrare
più a
fondo possibile nella raffigurazione di un evento sacro, rompendo a tal
fine
persino gli schemi iconografi. Nella sua “diligente tenerezza del
colore”,
respira l’Amore divino e l’Amore umano.
Dall’analisi
degli splendidi capolavori di ciascuno, risulta quindi evidente il
modo diverso di sentire il mistero di Dio e del sacro in generale,
oltreché di
raffigurarlo, tenendo conto dei loro rapporti con i committenti,
soprattutto
delle pale sacre per i luoghi di culto.
Si
scopre inoltre che, in modo più o meno marcato, ci sono dei fili
conduttori
che contraddistinguono le rispettive creazioni artistiche e, insieme,
le
unificano, molto più di quanto ci si aspetterebbe.
Negli
ultimi
due capitoli, i lettori potranno valutare la
fondatezza di alcune tesi, proposte dall’autore, tesi che osano dare
risposta
ad alcune domande, tra le quali: «Palma a Venezia è arrivato verso la
fine
della prima decade del Cinquecento, come sostenuto dalla maggior parte
degli
studiosi, o più di 10 anni prima?». «È vero il racconto secondo il
quale,
Lorenzo Lotto e Sebastiano Luciani (detto Sebastiano del Piombo), hanno
dovuto
allontanarsi da Venezia perché Tiziano, a partire già dalla seconda
decade del
Cinquecento, esercitava un dominio assoluto e lasciava agli altri
artisti solo
le briciole? Infine, viene avanzata una possibile spiegazione sul
perché il
maestro bergamasco ha voluto assumere il nome d’arte ‘Palma’.
Un
libro sorprendente, interessante, coinvolgente e stimolante, ricco di
immagini, di raffronti e di analisi critiche. Un lavoro che certamente
coinvolgerà il lettore stimolando la ricerca di nuove e magari diverse
interpretazioni, altrettanto coerenti.
Ricchissima
la documentazione fotografica con oltre centocinquanta riproduzioni
di dipinti e dettagli. Capitoli interi sono dedicati ai temi L’Assunzione
di
Maria, Il Risorto, L’Annunciazione, Cristo e l’adultera, Amor sacro
amor
profano, Altri confronti, Sacra Conversazione. Non mancano
ovviamente le
pagine con l’elenco degli artisti, l’indice dei nomi e la bibliografia.