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Nunzia Busi
COSE COSATE
pag. 64 - 14x21 - EAN  9788899219826
Corponove 2019 - € 12,00

Dall’importanza delle cose fra le quali vive Nunzia, spontaneamente nasce in lei la poesia, poesia talvolta ironica, talvolta affettuosa, talvolta incantevolmente poetica, talvolta malinconica capace di guardare ad occhio asciutto nell’abisso in penombra dell’anima, nell’indissolubile legame vita e morte. Poesia delle cose dalla quale nasce l’amore e la cura delle cose, una sorta di «manutenzione d'amore» come primo passo verso un futuro in cui si può ragionevolmente sperare in una vera protezione dell'ambiente di vita, come tanti giovani consapevoli ora pretendono dagli adulti. Nunzia Busi, pittrice nel suo atelier, poeta nelle sue stanze, pratica di tante cose nel negozio ereditato dai genitori interrompendo il sogno di diventare medico senza frontiere. Ma senza frontiere rimasero la sua mente e il suo cuore, spaziando fra la poesia, le cose del negozio, la sua smArt opificina pittorica e la famiglia, vivendo pienamente e intensamente tutto. Dedica questo suo libro Alle mani: la mano non è solo uno strumento, ma molti strumenti al tempo stesso; come scrive Aristotele, «è strumento prima degli strumenti».
Si sente bene Nunzia fra le cose sulla sua scrivania, intorno alla carta avorio e alla penna stilografica: Poesia pittura che parla, Pittura poesia muta. Ama Wislawa Szymborska che scriveva poesie / seduta al suo tavolo di legno, ma ama anche la sua Ferramenta: In una ferramenta del terzo millennio, / come in un borgo d’altri tempi, / storie di cavalieri, di dame e di scudieri, / profumo di bottega / d’artigiani e pittori... / Sistemate sullo scaffale / bullette color bronzo rinascimentale, / cerniere salice a scomparsa, / anuba barocco.  / Nomi che ritornano / oggetti che hanno dentro un mondo / e così la parola salice / mi riporta al vetusto tronco / le cui piangenti chiome / “ombra facean ai cavalli / nello slargo d’un castello”. Nunzia ha un suo ideale sogno brembano, tanto felice quanto utopico, in belle strofe narrato dopo aver scritto con sarcastica ironia che “la galleria si farà”..., noi in un anno, anzi due / anzi tre, quattro, / vedremo, dipende, / magari cinque al massimo, / sei sette otto… nove…mbre  / accidenti, dal dire al fare / c’è proprio di mezzo il mare, / ma qui passa un fiume, / sempre acqua, comunque tanta, / quanta acqua sotto i ponti / quanti soldi sopra i conti / e dentro le gallerie…
Poesie per i libri: diveniamo vento / fra le foglie, / acqua fra le radici. Poesie per i soldati ragazzi, come il nonno Luigi classe 1898... come un soldato classe 1904... capelli castani occhi blu / disperso. Poesie per la vanga, il martello e il rubinetto, per le chiavi e per riparare i ricordi. Piccola prosa poetica per le scarpe: Le scarpe partecipano della vita di chi le calza. / E della morte di chi non le calza più. / Come le scarpe spiaggiate dei migranti annegati. Poesia per le lenzuola come vele del vascello di Conrad, e le vele, le vele / come lenzuola al vento di mistral / profumato... E via via per concludere con “Performance: Ars ardente.  E di un fuoco si tratta. Di notte, nella piazza: Scarico, / accatastando i dipinti uno sull’altro. / Spargo di benzina il tutto, / gli do fuoco... Ho preso una sedia da regista / sono seduta ed osservo... Una sirena... È pazza?...  / “È la morte della pittura” / l’arte contemporanea / va da un’altra parte... / Vi prego non usate l’acqua / devo raccogliere le ceneri / metterle in una scatola / “cenere d’artista” ... Meglio dell’altra scatola al Museo del Novecento di Milano. Intanto …il fuoco balla sui legni / ballerino di rosso e d’arancio vestito…