Giuseppe
Pesenti
PER UNA VERA STORIA
DEL BANDITO PACĺ PACIANA
“ol padrù dela Àl Brembana
pag.
88 -16x23 - EAN 9788899219758
Corponove 2019 - € 14,00
Vi è fitta
trama di innumerevoli documenti con
fatti e misfatti, il cui ordito sono i casati e le parentele. Ne
risulta un
arazzo vivo di un Luogo: Zogno e la Valle Brembana; di un Tempo: pochi
decenni
tra 700 e 800, tra Venezia e Napoleone; di famiglie già segnate dal
destino che
si concluderà con una testa mozzata esposta come terribile trofeo alla
Fara di
Bergamo. Così finì Vincenzo Pacchiana, il Pacì Paciana, padrù dela Val
Brembana. Aveva undici anni quando il padre Giovanni Battista fu ferito
mortalmente da tre coltellate in quel di Poscante davanti alla
chiesetta di
Sant'Antonio Abate. Era il 2 maggio 1784, aveva 49 anni (fu un duello
al
coltello? Lo stesso giorno, vicino alla stessa chiesa, fu ucciso con
otto
coltellate certo Marco Antonio Ruggeri). Dieci anni prima, il fratello
Pietro
Pacchiana, di 36 anni, aveva fatto la stessa fine, ma con cinque
coltellate,
nonostante il perdono della famiglia Gavazzi per aver ucciso il loro
Giovanni
di 25 anni. Il nostro Vincenzo-Pacì Paciana, ebbe subito cattivo
esempio dal
fratello Angelo, che nel 1792 era stato pubblicamente perdonato per un
colpo
d'archibugio non andato a “buon” segno, e l'anno dopo lui e Vincenzo
compirono
un furto in casa del parroco, perdonati dieci anni dopo con pubblico
documento.
Come per ogni giallo, ci fermiamo al prologo non tacendo tuttavia che
la moglie
Angela Sonzogni di benestante famiglia, tanto che morendo i suoi avi
chiedevano
centinaia di messe in suffragio, rimase orfana a dieci anni per la
morte in
prigione del padre coinvolto nell'uso illegale di armi. Angela e
Vincenzo si
sposarono due volte per via di intricata parentela, con scandalosa vita
in
comune fino al secondo matrimonio, per il quale intervenne persino il
vescovo
Dolfin. Prosegue il libro con racconti di usura, di liti d'osteria, di
acquisti, vendite, eredità, di prestiti richiesti a Venerande
Misericordie,
Congregazioni di Disciplini Bianchi, Scole del Santissimo. In
questo
turbine di fatti e ingiustizie sociali, il nostro Vincenzo, talvolta
fra le
simpatie della povera gente, si diede alle estorsioni contro famiglie
benestanti zognesi, arrivando al sequestro dell'oste Bortolo Bonetti
per
ottenerne il riscatto, finché la polizia francese pose ricche taglie
sulla sua
testa. Per sfuggire alla cattura, uccise uno dopo l'altro due gendarmi
francesi, ma...