STEFANO BERZI
PENSIERI
Presentazioni:
Mario Ravasio – Stefano Valesini
Copertina di Arianna Rossi
Pagine
96 - formato 140x210 - gr.180
ISBN 9791280344328
Corponove Editrice - giugno 2023
€ 15,00
Lo
psicologo Mario Ravasio, nella sua presentazione, definisce Stefano “uno
scrittore postumo”. «Non ho conosciuto Stefano personalmente, ma solo
attraverso l’incontro con il dolore lacerante dei genitori per la perdita del
giovane figlio suicida. Un dolore che improvvisamente ferma il tempo, toglie
senso al futuro, infrange certezze e progetti, obbliga ad una ridefinizione
radicale del rapporto con sé e con la vita, oltre che con il (ricordo del)
figlio. Stefano avrebbe voluto fare lo scrittore. Amava dare forma a ciò che la
sua profonda sensibilità gli permetteva di cogliere della vita, scrivendo brevi
frasi o pagine articolate, che postava su moderni social o fissava su
tradizionali fogli di carta. I genitori, in particolare la mamma, hanno voluto
coronare il sogno di Stefano, facendo di lui uno “scrittore postumo”. Hanno
quindi raccolto alcuni scritti che il figlio ha lasciato, non a caso, nella sua
camera. La loro lettura […] pone
in contatto con aspetti intimi e profondi di Stefano, con quella ricchezza
interiore che, immagino, molti intuivano incontrandolo, ma che in parte
rimaneva nascosta e segreta, per quel pudore che protegge le
emozioni più intime. Una lettura, quindi, che permette di approfondire la
conoscenza di Stefano […] e può
rappresentare il filo conduttore che aiuta a definire una nuova relazione con
lui, ora che, per chi lo ha amato, si rende necessario da un lato “lasciarlo
andare” (prendendo atto della sua assenza), dall’altro conservare e preservare
dentro di sé qualcosa di lui, attraverso una nuova modalità di relazione, da
scoprire e definire con fatica. Questi scritti possono rappresentare un aiuto
anche per chi non ha conosciuto Stefano, un aiuto a penetrare il profondo
spessore della vita, lasciandosi guidare dallo sguardo di Stefano, uno sguardo
sincero e diretto, senza filtri e mediazioni. Il libro è la testimonianza di
una esistenza ricca e profonda, benché (o proprio perché) breve e attraversata
dalla sofferenza della depressione (ma forse, proprio per questo, dal desiderio
di vita)».
Il
giornalista Andrea Valesini scrive che Stefano ha lasciato un “Testamento di
Pensieri”. «Ho conosciuto i genitori di Stefano prima, attraverso uno scambio
di messaggi. Mi colpì la gentilezza delle loro parole, la preoccupazione di non
disturbare, un garbo ormai raro. Poi li incontrai di persona in occasione di un
convegno: ne ricavai l’impressione di una mamma e di un papà segnati da un
profondo dolore, portato con grande dignità e con una mitezza caratteriale.
Impossibile non voler loro bene. Per la sofferenza che vivono, ma ancora di più
per le persone che sono. Secondo il ciclo della vita, non è naturale che i
genitori sopravvivano ai figli. Quando accade, si genera una ferita
irreparabile in chi li ha generati. Posso solo immaginare le domande che l’atto
tragico di Stefano ha aperto in chi gli è stato più vicino. Ma il suicidio è
l’atto più drammatico e il più intimo che una persona possa compiere. Un grande
mistero. Non può giustificare sensi di colpa in chi ha amato la sua giovinezza.
Stefano, anche a chi non lo ha conosciuto, lascia i testi raccolti in questo
libro, testimonianza di una personalità acuta, umanissima e profonda. Di una
sensibilità che espone alla sofferenza, più di altri, ma anche alla capacità di
andare al fondo delle domande cruciali dell’esistenza. “L’uomo ottuso non
dubita mai di se stesso”. “L’amore è guardare non con gli occhi, ma con il
cuore”. sono solo due delle perle che Stefano ci lascia nel suo testamento di
pensieri, utili per districarsi nella nostra vita. Infine un mea culpa. Le
cronache hanno bandito la fragilità umana, indicando modelli vincenti. Ma la
fragilità è un limite connaturato in ognuno di noi... una barriera contro i
deliri di onnipotenza oggi in voga... Stefano ci ricorda che “la società moderna
teme il dolore, il fallimento”. Teme una parte della verità di se stessi e così
si consegna alla menzogna. Grazie Stefano per i tuoi squarci nel buio
dell’inganno».