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Silvana Milesi
IL PADRE nell’Arte e nel Tempo
Pagine 288 – formato 25x35 cartonato
EAN 9788899219956
280 grandi immagini
Corponove Editrice
Dicembre 2020 - € 49,00
Il
Padre nell’Arte e nel Tempo, tema vastissimo, immenso,
inesauribile. Tre
anni di lavoro, quasi trecento pagine. All’inizio del libro, spalanca
le
braccia ad ogni lettore un meraviglioso Padre eterno del
Bellini che
introduce la Genesi narrata da Michelangelo sulla volta della
Sistina,
dove nello slancio di Dio Padre Onnipotente verso Adamo, il mantello
assume il
profilo del cervello umano, del pensiero, sede della scintilla divina,
presenza
di Dio nella mente umana. Adamo, a immagine e somiglianza di Dio.
Adamo, il primo
Padre dalla cui costola Dio trasse Eva, la più sublime creazione della
Sistina. Un racconto che, attraverso capolavori
dell’arte (quasi trecento) e le parole, prende spunti dall’Antico
Testamento (i
Patriarchi) al Nuovo, da Omero, “luce mai vacillante nel buio”, dove
Ettore è
quasi sinopia del padre cristiano, a Virgilio che narra Enea, Ovidio
che narra
Dedalo e Icaro, e Sofocle Edipo. Seguono i Padri del pensiero
filosofico
(Socrate, Platone, Aristotele). E poi il Padre putativo, Giuseppe, che
conduce
al centro del libro, il Padre Nostro, insegnato da Gesù, subito dopo le
Beatitudini.
Quanti capolavori d’arte, dalla nascita alla risurrezione! Seguono i
Padri della
Chiesa d’Oriente e d’Occidente e San Benedetto, padre del monachesimo.
Una
beatitudine è stato scrivere il capitolo del nostro Padre Dante, padre
della
nostra lingua e della Nazione. Incomparabile bellezza della Divina
Commedia,
il più grandioso tentativo di dare una risposta globale, ai grandi
interrogativi della condizione umana. Ne è venuto un libro, e qui ne
diamo un
anticipo. E poi il Padre padrone, non solo quello di Santa Barbara, e
infine i
padri e i figli del nostro tempo, con tutti i rapidi cambiamenti,
concludendo
con il nostro Manzù: i bei ritratti dei tre figli e le sue lettere,
raccolte
nel libro “Da un gesto d’amore”.
Nella
sua premessa, Padri in divenire, il Rettore dell’Università di
Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini, dopo una interessantissima premessa
sul
dipinto La laura di una figlia, dell’artista afroamericano
Cbabi Bayoc,
scrive: «Avere l’opportunità (e il piacere) di osservare i vari modi in
cui gli
artisti, seguendo i protagonisti della cultura mitologica, religiosa e
umanistica, hanno dato forma alla paternità spinge, infatti, a
riflettere
sull’evoluzione e i mutamenti che questa ha subito nelle varie epoche,
consentendoci di focalizzare l’attenzione su alcuni aspetti cruciali
della sua
storia collettiva, ma regalandoci anche la sorpresa di raffigurazioni
colme di
intima tenerezza, come il bacio di Ulisse a Telemaco nel noto quadro
ottocentesco di Henri-Lucien Doucet o il gesto sapiente e delicato di
Giacomo
Manzù, padre e artista, che scolpisce il busto del figlio Mileto. In
breve, Il
Padre nell’Arte e nel Tempo ci esorta a cogliere la natura sempre
in
fieri della paternità, che, sotto l’egida del rispetto reciproco e
della
crescita condivisa, si costruisce grazie a un articolato processo di
relazione
interpersonale tra genitore e figlio, ma anche tra famiglia e società,
tra il
sé e gli altri».
Nel breve e intenso saggio Dante, Padre della lingua italiana,
Marvi del
Pozzo oltre a farci sentire l’incanto sovrumano della sua poesia, «non
solo per
ciò che Dante dice, ma per come lo dice», mette in rilievo:
«un’attenzione alla
lingua non più legata alla dimensione della città, ma prefigura unità
territoriali più ampie. Questo è un aspetto di grande modernità ed
innovazione...
Egli ha in mente infatti una lingua “nazionale”». Byron nella Profezia
di Dante
lo riconosce, infatti, come il precursore e fondatore dell’Italia
ventura.
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